La 3D: non prima dei 6 anni
PERSONE A RISCHIO
Quando si parla di schermi a visione tridimensionale, i bambini piccoli fanno parte della popolazione a rischio. Infatti, non solo le loro capacità di stereopsi sono ancora in via di sviluppo, ma i processi di messa a fuoco automatica, negli occhi, non sono ancora maturi. Un altro gruppo a rischio sono le persone che soffrono di disturbi oculari, strabismo latente o problemi di accomodazione. Infine, c’è il rischio che i dispositivi sui quali sono visualizzate le immagini 3D possano scatenare un attacco epilettico nelle persone soggette a queste patologie.
BUONO A SAPERSI: PREVENIRE LA MIOPIA
Si consiglia di assicurarsi che i bambini mantengano, tra gli occhi e lo schermo, almeno la distanza corrispondente alla lunghezza del loro avambraccio quando appoggiano il mento sulla mano.
EFFETTI COLLATERALI TRANSITORI
Affaticamento visivo che può causare:
– dolore agli occhi;
– secchezza oculare;
– mal di testa;
– visione doppia;
– vertigini.
In conclusione, il miglior consiglio è di usare il buon senso, facendo un uso ragionevole e limitato nel tempo della tecnologia video tridimensionale.
Illustrazione: Freepik
Testo: Planète Santé / Spiegazioni del Dott. Pierre-François Kaeser, specialista in oftalmologia pediatrica e responsabile dell’Unità di strabologia dell’Ospedale oftalmico Jules-Gonin di Losanna